Chi di noi non vorrebbe tornare a dormire come quando eravamo ragazzini? Svegliarsi al mattino sentendosi bene, riposati, in forze? Ricordo mia nonna che mi diceva che neanche le cannonate mi avrebbero svegliato, tirarmi giù dal letto poi era un’altra questione!
Oggi, in tanti, non siamo esattamente malati di “qualcosa”, semplicemente non stiamo bene, senza cause apparenti o rilevate dal nostro buon dottore di famiglia. Uno dei problemi più diffusi e più facilmente risolvibili, è proprio la scarsa qualità del sonno: dalle vere e proprie insonnie fino ai disturbi minori si calcola che affliggano, secondo recenti dati, circa il 30% della popolazione, con percentuali che arrivano al 40-60% nella fascia di età dai 60 anni in su. Colpisce il 90% di coloro che soffrono di una qualche forma di depressione , le donne con una frequenza doppia rispetto agli uomini. Si tratta di un problema importante e a lungo andare anche grave, affliggendo ogni sistema, apparato ed organo del nostro corpo, arrivando a ridurre le difese immuni, accelerare l’invecchiamento e aumentando anche il rischio di sovrappeso e obesità fin del 27%. La problematica viene oggi trattata con molteplici approcci compresi gli studi durante la fase del sonno presso centri specializzati. Ma la realtà quotidiana è che, nella maggior parte dei casi, il paziente che cerca una soluzione al problema, si reca dal medico e si accontenta o viene consigliato all’uso di farmaci ipno-induttori. Il vantaggio sta nella semplicità della somministrazione e nella rapidità di azione,
gli svantaggi nella dipendenza uso e abuso che se ne fa nel tempo, gli effetti collaterali sull’organismo, inoltre si dorme, ma difficilmente ci si sveglia sentendosi bene e riposati. Uno dei motivi è che l’uso di questi farmaci spesso interferisce con la capacità di sognare e di conseguenza di vivere la fare REM del sonno che è fondamentale per lo stato di salute. Inoltre ci troviamo davanti al problema che la scelta di assumere dei farmaci per dormire può essere un approccio valido per la soluzione del sintomo, ma qual’ è la causa della nostra incapacità di addormentarci?
Un approccio olistico prevede che si valutino le varie e possibili cause, dallo stress cronico, ai problemi alimentari e digestivi, alle disfunzioni del fegato, all’inquinamento elettromagnetico della camera da letto, fino ad arrivare a ciò che spesso sottende al disturbo: uno stato emotivo non armonico, non equilibrato per cui al momento del sonno si sostituisce un momento di attività mentale di pensiero e di emozione che interferisce negativamente. Un altro problema che di sovente si presenta è la frequente interruzione del sonno, la cui qualità di conseguenza diviene scadente e non garantisce il riposo necessario. I motivi dei risvegli possono essere numerosi, ma la insufficiente profondità è la caratteristica comune.
Oggi è possibile curare questi problemi senza ricorrere all’uso dei farmaci: i cerotti bionanotecnologici , progettati a questo scopo, inducono il ritorno ad un sonno fisiologico, ristoratore, profondo e riposante allungando di circa due ore in media anche la durata del sonno stesso.
Classificati come dispositivi medici di prima classe sono utilizzabili da chiunque, non hanno controindicazioni e non danno effetti collaterali. Non interferiscono con i farmaci di qualsiasi tipo essi siano dal convenzionale all’omeopatico. E’ stato dimostrato che aumentano durata del sonno, la salute e vitalità del corpo. Verosimilmente sono coinvolti nell’aumento della produzione di melatonina, fondamentale come antiossidante, attivo durante il sonno. Inoltre si è visto che nella maggior parte dei casi dopo un breve periodo di utilizzo il paziente smette di russare o riduce fortemente questo problema. Dunque?
Dunque Buona Dormita!!!
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