Dr Ivano Hammarberg Ferri
medico oncologo e omotossicologo

Sahaja Yoga e la Consapevolezza Vibratoria

Sahaj Yoga e la consapevolezza vibratoria.

 

 

Cinque organi di senso?

Già dai primi anni di scuola ci viene insegnato che abbiamo cinque organi di senso: udito, vista, olfatto, gusto e tatto.

Tali organi sono utili alla conoscenza di noi stessi come di ciò che ci circonda e permettono di distinguere anche noi stessi dal resto, e quindi di riconoscerci.

Ebbene una più approfondita conoscenza del corpo umano ci rivela che in realtà gli organi di senso sono almeno sette, forse otto!

Il nostro sistema immune costituito da cellule immunitarie, anticorpi, ghiandole ed organi, serve a svolgere la funzione di difesa, proprio grazie alla sua capacità di percepire e riconoscere noi, e di distinguerci dal mondo circostante. In quanto svolge tali funzioni, il sistema immune è un vero e proprio organo di senso, ma non finisce qui, abbiamo anche un organo di senso praticamente sconosciuto, che consta della nostra capacità di percepire un certo tipo di energia che la fisica classica identifica come elettromagnetica. Non solo, praticando la meditazione sahaj, tale senso si sveglia e si affina a punto tale che diventiamo capaci di discernere se le onde che registriamo hanno un significato o una informazione di tipo positivo, costruttivo o di tipo opposto. Tale percezione, e conseguente consapevolezza vibratoria, diviene efficace per la percezione di noi stessi come del mondo esterno ed in quanto tale, come il sistema immune è classificabile come vero e proprio organo di senso. Un ottavo senso potrebbe risiedere in una specifica area di sostanza grigia a cavallo del corpo calloso nel cervello, e sarebbe la sede dell’ipotetico “sesto senso” di cui si parla nel linguaggio comune.

Tornando per un attimo alla natura energetica del corpo umano, mi vien spontaneo pensare che il nostro corpo sia anche dotato di un organo di senso per percepirla e valutarla, ha perfettamente senso.

Alla neuroscienza la verifica nei prossimi anni venturi!

Tratto da ”Meditazione yoga e scienza medica”.

 

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